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Intervista con Sergio Algozzino

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view post Posted on 16/3/2010, 10:44
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Intervista con Sergio Algozzino

Di Andrea Turetta

Sergio Algozzino (Palermo, 1978) è un disegnatore, saggista e colorista di fumetti. Inizia la sua attività su Fandango della Panini Comics. Successivamente, sempre per la stessa casa editrice, lavora sui fumetti di Piccoli Brividi. Nel 2004 inizia la sua collaborazione con Red Whale, sia come disegnatore che come colorista o supervisore. Nel 2004, insieme a Manlio Mattaliano e Cecilia Giumento, inizia a lavorare a Spider Gek, strip che compare ogni mese su Spider-Man, delle edizioni Panini Comics. Dal 2006 pubblica ogni mese, sul Lanfeust Mag della Soleil Edition, le strip di Epictete scritte da Guillaume Bianco. Nel 2009 esce in Francia il primo volume monografico di Epictete. Nel 2008 pubblica Ballata per Fabrizio De Andrè, volume che omaggia il grande cantautore genovese, mettendo in scena molti personaggi delle sue canzoni, da Marinella a Piero, dal Giudice a Tito. Fra il 2008 e il 2009 pubblica per la 001 Edizioni i volumi Pioggia d'estate e Comix Show. Ecco l’intervista che gentilmente, ci ha rilasciato…

Hai fatto uscire recentemente il tuo “Comix Show”. Quanto c’è di autobiografico nel protagonista della storia?
C'è meno di quel che ci si aspetta... il fatto che Andrea sia un fumettista lo riconduce immediatamente a me, e quindi è facile pensare che io mi sia ispirato direttamente a qualcosa che mi è accaduto. In realtà, Andrea è un po' tutti noi fumettisti, magari non avrò una ragazza di nome Laura, e la mia casa non assomiglia alla sua, ma abbiamo certamente gli stessi problemi da risolvere, e tutte le varie disgrazie che gli accadono mentre cerca di fare una storia sono quasi all'ordine del giorno per un disegnatore di fumetti.

Molti credono che la vita di un fumettista sia avventurosa… Certamente, dalla lettura del tuo volume si capisce che è una professione difficile per la quale ci vuole molta passione e molta, molta pazienza…
Abbastanza! Diciamo che molta colpa, alla base, è di un sistema che prevede spesso compensi bassi, o, a volte, persino nulli, sapendo bene che molti ragazzi, uscendo da una Scuola di Fumetto, farebbero di tutto pur di pubblicare; il problema di fondo è che questa voglia svanisce nel momento in cui diventi un po' più grandicello e ti rendi conto che devi reggere una casa, delle spese, e allora ti accorgi che forse sarebbe più giusto pensare anche a questo fin da subito, evitando così di avere una enorme percentuale di fumettisti giovanissimi, e pochissimi che invece riescono a superare la boa della continuità.

Quali sono i problemi più diffusi per chi cerca di farsi strada nel mondo del fumetto?
Farsi strada in sé non è difficile: basta impegnarsi e lavorare tanto. Il problema è resistere, trovare un lavoro dopo un lavoro, avere, come dicevo prima, una continuità lavorativa.

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view post Posted on 16/3/2010, 10:47
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Sei un artista pieno d’idee oppure ti trovi spesso a confrontarti con la pagina bianca?
La pagina bianca a volte è nella tua testa, e si ripresenta periodicamente nella vita di ogni fumettista, o di un artista in generale. Ci vuole quindi anche una certa razionalità, e un po' di metodo, per riuscire a superare quello scoglio. L'importante è non arrendersi.

Molti credono che un fumetto possa essere creato in pochi giorni… è bene invece ricordare che la lavorazione è piuttosto lunga e spesso è difficile farla coincidere con le scadenze dettate da molti editori…
E' la nostra croce! Però, che un lettore non sia cosciente che la tavola che sta leggendo in un attimo sia frutto di almeno una giornata di lavoro poco mi importa, fa parte delle regole del gioco; è invece più deprimente quando un editore, o qualcuno di quella razza, non ti risponde per due mesi e poi ti chiede un lavoro in due settimane,

Molti tendono a riconoscere come arte, la pittura, la scultura… è molto difficile invece far loro capire che anche il fumetto o la letteratura illustrata, meritano di esservi annoverati a pieno titolo?
E' una questione di cultura. Alla base, noi stessi fumettisti ci spieghiamo male, siamo equivoci. Ad esempio, si dovrebbe parlare di Arte del Fumetto, non dire che il Fumetto è Arte, è una leggera differenza sulla carta che però, a livello di espressione, è molto equivocata da chi magari non vuole capire, o non ha interesse a farlo. Inutile che io mi sbracci a dire che il fumetto è un’Arte se poi nelle scuole questo non viene confermato, e gli stessi ragazzi, arrivati a una certa età reputano quindi i fumetti roba per bambini.

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view post Posted on 16/3/2010, 10:49
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Il fumetto sta vivendo momenti difficili o più o meno, sono situazioni che si son dovute affrontare anche in passato?
Le difficoltà si superano, se c'è volontà. Dire che il fumetto è in crisi non serve a niente, varare una nuova testata è già qualcosa. Purtroppo in Italia siamo molto abituati a compiangerci.

All’inizio ed alla fine del tuo libro, c’è il personaggio di Yellow Kid… Quasi ad intendere che tutto inizia e prende forma dal passato?
Assolutamente sì. Voglio citare Robert Crumb, che in un'intervista, che leggo sempre a Scuola del Fumetto: Raccontare una storia è una cosa pazzesca. Non vuol dire soltanto disegnare un affare sul muro. Si tratta di un medium con imperativi e bisogni particolari. Tra di noi, parliamo molto dei grandi del passato che ci hanno ispirato, degli illustratori che ammiriamo. Tutto gira intorno al disegno e alla tradizione dell’illustrazione. All’interno del mondo del fumetto, nessuno arrossirebbe all’idea di essere stato influenzato da qualcuno. C’è questa fierezza di appartenere a una tradizione. È l’idea stessa di tradizione che è forte tra di noi. E la trovo sana. Nessun bisogno di distruggere checchessia. Non ci vergogniamo di prendere in prestito una tecnica o un arnese già usati da un altro artista; ognuno di noi ha gli stessi problemi da risolvere: disegnare una figura, mettere le ombre, tratteggiare, usare un pennello, usare un pennino. È la ricchezza della nostra tradizione.

Trovi che le nuove generazioni si appassionino al fumetto o che spesso finiscano per apprezzare maggiormente le nuove tecnologie?
Le nuove tecnologie sono più a portata di mano, il fumetto devi metterglielo in mano, ma se lo si fa magari ci si appassiona. Mancano gli stimoli.

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view post Posted on 16/3/2010, 10:52
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E… a proposito di nuove tecnologie… Il pc può dare una grossa mano al disegnatore?
Lo fa di certo! Prima, e non sono tanto vecchio, passavo un sacco di tempo a fare su e giù per avere una fotocopia, o avevo una libreria intera piena di foto di tutti i tipi. E questo è solo la punta dell'iceberg.

Inizialmente, “Comix Show” doveva essere una sorta di volume didattico… come sono andate quindi le cose?
L'ho trasformato in fumetto nel mio periodo da umanoide francese.

Ti trovi maggiormente a tuo agio su delle storie brevi o su un volume di largo respiro?
Vorrei fare un po' tutti e due, se ne avrò la possibilità.

Per chiudere, cosa consigliare ad un ragazzo/a che desideri intraprendere la strada del fumetto?
Leggere, guardarsi intorno, documentarsi, sapere chi c'è stato prima di te, che disegnatore ha studiato quell'altro disegnatore che ti piace e così via. La conoscenza è alla base di tutto. Poi viene il disegno.

http://foolys.splinder.com/

www.001edizioni.com

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